Dogana: tutto quello che c’è da sapere per l’importazione di oggetti e valori

Spread the love

Chiunque abbia viaggiato un po’ all’estero, in Europa o ancora più in altri continenti, conosce quel brivido lungo la schiena quando viene chiesto se si ha qualcosa da dichiarare. Ammetterlo non è una vergogna: un po’ a tutti di viaggiare senza sapere di preciso cosa e quanto si può importare ed esportare senza compiere nessuna irregolarità.

L’importazione dall’estero di beni materiali e somme di denaro, infatti, è regolata da precise normative doganali, sia italiane che europee e intercontinentali, indispensabili per evitare problemi durante i viaggi. Conoscere – almeno sommariamente – cosa si può o non si può portare in aereo, quanto contante è permesso trasportare e le regole della dogana italiana e internazionale sui beni di lusso o sull’elettronica, aiuta a prepararsi adeguatamente.

Ecco un approfondimento completo su tutto ciò che c’è da sapere sulla dogana, il trasporto di beni e denaro contante, e le normative che regolano queste pratiche quando si viaggia da o verso l’Italia.

Cos’è la dogana e qual è il suo ruolo?

Partiamo dal principio, facendo un po’ di chiarezza sull’ente di cui ogni viaggiatore ha sentito parlare, ma che in pochi, forse, saprebbero definire con chiarezza: la Dogana.

Questa è l’autorità che regola e monitora il traffico di beni e denaro ai confini di un Paese. In Italia, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è l’ente preposto a garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi nazionali e comunitarie. Questo include la regolamentazione delle merci, il controllo della movimentazione di denaro contante, e la gestione dei tributi doganali.

Tra le principali responsabilità della dogana ci sono:

  • Tutela della sicurezza nazionale: controllo sull’importazione di sostanze e prodotti che potrebbero rappresentare un pericolo per i cittadini;
  • Applicazione delle leggi doganali: rispetto delle normative per la protezione del mercato interno e della salute pubblica.
  • Prevenzione del contrabbando: evitare che merci e valori entrino o escano illegalmente dal Paese.

In particolare, è importante conoscere le norme doganali e i limiti stabiliti per evitare spiacevoli sorprese e garantire il rispetto delle regole.

Cosa si può importare dall’estero e quali beni richiedono dichiarazione?

Le leggi doganali differenziano tra merci per uso personale e merci commerciali. Le prime, che includono oggetti come vestiti, dispositivi elettronici e articoli di igiene personale, possono essere importate senza particolari restrizioni entro certi limiti quantitativi.

Per beni destinati alla rivendita o per quantità superiori ai limiti per uso personale, è invece obbligatorio dichiarare i beni al momento dell’ingresso in Italia.

Alcuni beni, però, suscitano una particolare attenzione da parte dei funzionari della dogana, come ad esempio:

  • Armi e munizioni: sottoposte a rigidi controlli e autorizzazioni specifiche;
  • Prodotti soggetti a restrizioni sanitarie: come alimenti, piante e animali, soggetti a controlli sanitari per prevenire malattie e contaminazioni;
  • Prodotti contraffatti: l’importazione di prodotti falsificati è severamente vietata;
  • Beni culturali: oggetti di valore storico o artistico possono essere soggetti a limitazioni di importazione o esportazione.

Trasporto di contante: quanti soldi si possono portare in aereo?

Le normative italiane e dell’Unione Europea stabiliscono limiti chiari per prevenire il riciclaggio di denaro e finanziare attività illecite. Sapere quanti contanti si possono portare in aereo, quindi, è un’informazione utile da conoscere, soprattutto perché con “denaro contante” si intende più delle sole banconote e monete. Ma andiamo con ordine.

Limite di 10.000 euro

La normativa italiana impone un limite di 10.000 euro per passeggero, valido sia per voli nazionali che internazionali, inclusi i paesi extra-europei. Questo limite non riguarda solo monete e banconote, ma si estende ad assegni, carte ricaricabili, assegni non intestati e persino gioielli e accessori preziosi.

L’obiettivo della legge, delineata dal Decreto Legislativo 195/2008, è prevenire attività illecite come il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.

Obbligo di dichiarazione

Se si trasportano oltre 10.000 euro, è necessario compilare un modulo di dichiarazione da consegnare alle autorità doganali all’ingresso o uscita dal paese. Questo modulo può essere richiesto presso la dogana o scaricato dal sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed è possibile anche inviare la dichiarazione online. È necessario, quindi, dichiarare qualsiasi somma di denaro superiore a 10.000 euro, che può includere, come abbiamo detto, banconote, monete, assegni, carte di pagamento prepagate senza nominativo, traveller’s cheque e altri titoli al portatore.

L’omissione della dichiarazione può comportare multe fino al 40% del valore eccedente i 10.000 euro con un minimo di 300 euro, oltre al possibile sequestro del denaro. Tuttavia, è possibile evitare il sequestro pagando il 5% dell’eccedenza direttamente in dogana.

Dichiarazione telematica: come velocizzare le procedure

Come anticipato, il modulo per dichiarare somme di contante superiori ai 10.000 euro può essere compilato anche online, tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo metodo consente ai viaggiatori di ricevere una ricevuta digitale e riduce i tempi di attesa ai controlli doganali.

La procedura di autocertificazione telematica è semplice: si accede al portale online, si compila il modulo inserendo i dettagli della somma trasportata e si invia la richiesta. Al momento del controllo, basta presentare il numero di ricevuta generato dal sistema

Importazione di beni specifici: cosa sapere per tabacco, alcol e prodotti tecnologici

I limiti, però, non riguardano solo il contante, ma anche le quantità massime di tabacco e alcolici che possono essere trasportate. Le autorità doganali possono anche richiedere prova che i beni siano per uso personale, pena l’applicazione di dazi o confisca.

Anche l’importazione di prodotti tecnologici richiede attenzione: articoli destinati alla rivendita devono essere dichiarati e possono essere soggetti a dazi.

Limitazioni sui prodotti del tabacco

Per i prodotti del tabacco acquistati all’interno dell’Unione Europea, sono previsti specifici limiti quantitativi per garantire che tali beni siano destinati esclusivamente all’uso personale e per evitare pratiche di contrabbando. I limiti generali per i prodotti del tabacco importabili in Italia dall’UE sono i seguenti:

  • 800 sigarette;
  • 400 sigaretti (sigari di piccolo formato, ciascuno di peso non superiore a 3 grammi);
  • 200 sigari;
  • 1 kg di tabacco da fumo.

È importante notare che alcuni stati membri, come Croazia, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Ungheria e Romania, applicano un tetto massimo di 300 sigarette quando si rientra in Italia da questi paesi. Ciò deriva da regolamentazioni speciali che consentono all’Italia di stabilire restrizioni più rigide per prevenire fenomeni di contrabbando.

Per quanto riguarda le sigarette acquistate in un paese extra-UE sono soggette a tassazione speciale e a limiti rigidi sull’importazione, che variano da compagnia a compagnia.

Alcolici e vino: limiti per le importazioni in Italia

Anche gli alcolici sono soggetti a specifici limiti di importazione per i cittadini dell’UE. Questi limiti variano a seconda della tipologia e della gradazione alcolica:

  • Fino a 10 litri di bevande alcoliche con gradazione superiore al 22% di alcol;
  • Fino a 20 litri di bevande alcoliche con gradazione inferiore al 22%;
  • Fino a 90 litri di vino, di cui massimo 60 litri di vino spumante;
  • Fino a 110 litri di birra.

Queste soglie permettono ai viaggiatori di trasportare quantità significative di alcolici per uso personale, ma nel caso in cui si superino tali limiti, le autorità doganali potrebbero considerare l’importazione come finalizzata alla rivendita, imponendo dazi e sanzioni.

I limiti, ovviamente, si fanno molto più rigidi se si entra in UE da un paese terzo. In questo caso si possono trasportare solo 4 litri di vino fermo, 16 di birra, 2 litri di vino liquoroso e 1 litro di superalcolici o di alcolici non denaturati.

Prodotti alimentari di origine animale e vegetale

I prodotti alimentari di origine animali vegetale possono essere trasportati liberamente all’interno dell’Unione Europea (UE) per uso personale, a condizione che provengano da paesi membri e siano esenti da rischi sanitari, come parassiti o malattie. In situazioni di focolai di malattie animali, le autorità possono applicare restrizioni temporanee.

Per alimenti destinati a neonati, animali domestici o persone con esigenze specifiche, il limite massimo è di 10 kg. Tali prodotti devono essere confezionati, non richiedere refrigerazione e riportare il marchio commerciale per garantire la loro sicurezza.

I prodotti di origine animale come carne, latticini e pesce sono invece, generalmente vietati se provenienti da paesi extraeuropei. Mentre i vegetali possono essere importati, a condizione che siano accompagnati da un certificato fitosanitario che ne garantisca la salubrità. In caso di focolai di organismi nocivi o epizoozie, le autorità doganali possono imporre restrizioni sulla quantità di prodotto che può essere importata.

Le normative europee prevedono disposizioni speciali per territori extra-UE come le Fær Øer, l’Islanda e la Groenlandia. Chi rientra da queste aree può portare fino a 10 kg di prodotti lattiero-caseari o carne, purché destinati all’uso personale. Non ci sono limiti per i prodotti ittici, consentendo l’importazione fino a 20 kg di pesce e frutti di mare.

Casi speciali: Albania, San Marino, Croazia e Romania

Per quanto riguarda l’Albania, nonostante non sia un membro dell’UE, ha avviato un processo di adesione che facilita il commercio con l’Unione, compresa l’Italia. Gli importatori devono seguire le normative doganali, inclusi i dazi stabiliti dal codice TARIC, che identifica le merci a livello europeo. Per esempio, il codice per le sigarette è 2402200000. L’aliquota IVA applicabile è quella prevista per i paesi UE, mentre le merci esportate dall’Albania sono esenti da IVA, se accompagnate dai documenti richiesti, come il certificato EUR 1.

San Marino, pur non essendo membro dell’UE, ha un accordo di cooperazione che consente la libera circolazione delle merci con l’Italia senza dazi. Al contrario, la Croazia, che è un paese membro dal 2013, gode della libera circolazione delle merci, ma le importazioni in Italia devono sottoporsi a ispezioni sanitarie.

Dall’adesione della Romania all’UE, sono state eliminate molte barriere per l’importazione e l’esportazione di prodotti, ma è necessario compilare il Documento Amministrativo Unico (DAU) per ogni prodotto esportato verso paesi extraeuropei.

Infine, le normative europee regolano rigorosamente e stabiliscono requisiti per l’importazione di animali e piante. Gli animali domestici e le specie protette necessitano di certificati sanitari e certificati CITES, mentre prodotti come l’avorio e il legno amazzonico sono soggetti a restrizioni atte a tutelare le specie coinvolte.

Viaggiare con beni preziosi: consigli per evitare sequestro e sanzioni

Quando si viaggia con oggetti di valore, come gioielli o pietre preziose, è consigliabile documentarne il possesso con ricevute di acquisto o altri documenti.

Alcuni beni, come lingotti d’oro o altri metalli preziosi, sono soggetti a normative specifiche e possono essere considerati “valore trasportato”, pertanto vanno dichiarati. Gli accessori personali, come anelli o braccialetti indossati, sono generalmente esenti da dichiarazione, ma in caso di dubbio, è preferibile chiedere all’ufficio doganale.

Acquisti e importazioni dai paesi extra-UE

I cittadini dell’UE che importano beni da paesi extraeuropei devono rispettare limiti quantitativi e specifiche normative doganali. Per i beni di valore inferiore a 300 euro trasportati via terra, o a 430 euro se trasportati via aerea o navale, non si applicano dazi doganali, purché l’importazione sia occasionale e destinata all’uso personale. Per i minori di 15 anni, la soglia è di 150 euro.

Se si superano tali soglie, il valore intero del bene diventa soggetto a imposte doganali.

Controlli doganali: come comportarsi per evitare problemi

Il rispetto delle normative doganali non è solo obbligatorio, ma aiuta a viaggiare con maggiore tranquillità, a evitare stress ingiustificato e situazioni spiacevoli. Ecco, quindi, alcuni consigli utili apparentemente banali ma che sarà utile tenere a mente e per evitare di andare nel panico:

  • Informarsi prima di partire: le normative di ogni Paese possono variare; quindi, è importante conoscere le regole doganali della destinazione.
  • Essere onesti: dichiarare sempre il contante e i beni soggetti a restrizioni.
  • Collaborare con gli agenti doganali: rispondere in modo chiaro alle loro domande può semplificare i controlli.

In caso di superamento dei limiti consentiti, la dogana può optare per il sequestro dei beni e l’applicazione di sanzioni amministrative. Nei casi più gravi, si può anche incorrere in indagini penali.

Come viaggiare sicuri rispettando le normative doganali

Conoscere e rispettare le regole della dogana italiana, e magari avere anche un’idea di massima su quelle internazionali, è fondamentale per evitare sanzioni e viaggiare con tranquillità.

Dal trasporto di contanti all’importazione di beni specifici, il rispetto delle normative vigenti garantisce un viaggio senza intoppi e nel rispetto delle leggi. Prima di partire, informarsi presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli o consultare il sito ufficiale permette di essere sempre aggiornati sui limiti e le norme in vigore.

Per ulteriori chiarimenti, le autorità doganali sono sempre a disposizione per fornire le informazioni necessarie e assistere i viaggiatori nel processo di dichiarazione.

Lascia un commento